L’idea non è nuova. Riscaldare la casa dal basso. Ci avevano pensato anche i romani quando costruivano delle intercapedini sotto il pavimento dove far ardere del fuoco per riscaldare il piano superiore. La tecnica nel corso degli anni si ovviamente affinata, ma il concetto di base è lo stesso. Siamo arrivati dunque al riscaldamento a pavimento con pannelli radianti.
Di cosa si tratta? Vengono distesi lungo tutto il basamento del proprio appartamento una serie di tubi dislocati a “serpentina”. Fissati a terra con un sottofondo isolante saranno successivamente ricoperti con un massetto di pochi centimetri su cui si poggerà il pavimento oppure il parquet, che sia di tipo flottante però e non incollato.
E’ chiaro dunque che per installare il riscaldamento a pannelli radianti avremo bisogno di rompere il pavimento, ecco perchè sarebbe ideale installarlo nell’ ambito di una ristrutturazione edilizia godendo delle detrazioni del 36%.
I vantaggi del riscaldamento a pavimento: innanzitutto c’è l’aspetto del risparmio energetico. Mentre con il classico sistema caldaia + termosifoni dobbiamo portare l’acqua ad una temperatura di 80 gradi circa per avere 20 gradi in casa, con i pannelli radianti bastano 35 gradi, meno della metà. Quindi abbattimento notevole delle spese di gas.
I pannelli radianti permettono di avere in casa un calore diffuso, senza “buchi termici” in cui fa più freddo o più caldo. D’inverno possiamo girare a piedi nudi oppure stare sdraiati per terra a giocare, un vantaggio per chi ha bimbi piccoli.
Recuperiamo spazio nelle pareti perchè non avremo più i caloriferi dei termosifoni.
Svantaggi riscaldamento a pavimento: per andare a regime dobbiamo accendere la caldaia almeno 8 ore prima, è comunque consigliabile lasciarla sempre accesa. Inoltre se siamo amanti dei tappeti dobbiamo rinunciarci per ovvi motivi, impedirebbero il passaggio del calore.
I nuovi sistemi con pannelli radianti possono essere utilizzati anche in case dove ci sono persone che soffrono di problemi circolari alle gambe.